ono nove gli appuntamenti performativi per il pubblico, ospitati nei due parchi archeologici tra i più belli della Sicilia. Musica, teatro e poesia, in un linguaggio spesso fatto di connessioni tra discipline diverse.Inaugura Ierofanie a Giardini Naxos, Roberto Latini, pluripremiato autore, attore e regista del teatro italiano, che legge Mariangela Gualtieri in La delicatezza del poco e del niente, un concerto poetico per voce sola in cui il protagonista dà voce ad alcune delle composizioni più intense della poetessa cesenate. Liriche pervase da una forte spiritualità laica. Dopo cento anni esatti dalla pubblicazione del 1922, una dovuta celebrazione sarà dedicata a La terra desolata di Eliot che io presenterò con le musiche originali tratte dal mio fortunato spettacolo del 2002, composte e suonate dalla Waste Band di Giacco Pojero e Nino Vetri, con Giuseppe Rizzo come sound designer ed elettronica dal vivo, compositore quest’ultimo con cui condivido le mie esperienze più felici nel teatro degli ultimi anni. La religiosità qui affoga tra superstizioni e convenienze, e l’unico culto è quello del piacere immediato. L’ultimo grido di pace oggi risulta profeticamente inascoltato. La musica di Juri Camisasca, cantautore che ha costruito uno straordinario percorso artistico con felicissime collaborazioni tra le più importanti della musica italiana, presenta il suo concerto Adunanza mistica la cui musica ci conduce al piano dell’invisibile, in cui si accede come in una adunanza di anime, in uno stato aperto alla spiritualità più profonda. È un grande onore avere Anna Maria Hefele, una delle più importanti specialiste di canto armonico siberiano, acclamata in tutto il mondo per le sue capacità vocali, in concerto con Wolf Jansha alla jew’s harp, da noi meglio conosciuto come ‘scacciapensieri’. Di origini tedesche la Hefele vanta importanti collaborazioni internazionali, e il suo concerto, un viaggio immersivo nelle più affascianti tradizioni musicali, conclude la parte di Ierofanie a Giardini Naxos. La seconda parte del nostro festival ha luogo nel meraviglioso Parco Archeologico di Segesta, in una dimensione di collaborazione tra i parchi della Sicilia. Da est volgiamo il nostro sguardo verso ovest e proseguiamo la nostra indagine con Francesco Benozzo, uno dei più originali interpreti di arpa celtica con una ampia e intensa produzione discografica, filologo-linguista e creatore dell’etnofilologia, che proporrà il suo concerto Le pietre del sogno.
Torna a Segesta Roberto Latini con il suo Cantico dei Cantici, uno dei testi più antichi di tutte le letterature, in una interpretazione personale e suggestiva che ha reso questo spettacolo un inno alla bellezza laica, molto apprezzato e vincitore di numerosi premi importanti del teatro italiano.

 

Qlima è una performance elettroacustica per sintetizzatore, percussione e voce, scritta da Simona Norato, compositrice e polistrumentista con diverse e importanti collaborazioni nella musica italiana, il cui tema centrale è la solennità del nostro passato e la celebrazione dei misteri della vita di ognuno. Miriam Palma presenta la sua opera di teatro musicale La guardiana delle rovine, il cui titolo allude alla necessità di salvare il sacro e la ritualità in connessione con il divino. Cantante e attrice, ricercatrice tra le più innovative, Miriam Palma ha dato vita a un linguaggio espressivo molto personale tra la poesia, il teatro e il canto. Infine Giorgia Panasci, arpista molto conosciuta e apprezzata in Italia e che vanta numerose collaborazioni in orchestre del panorama nazionale, e Giulia Perriera, alle percussioni, nel loro concerto Manas, che significa forza soprannaturale impersonale, un progetto sperimentale con un programma tra il sacro e il barocco e che propone la musica e la sonorizzazione quale collegamento fra l’Uomo Spirituale e il cervello fisico.

Il programma di Ierofanie si arricchisce con un nutrito calendario di incontri di approfondimento sul tema del Sacro, condotti da importanti personalità del panorama scientifico e culturale italiano e curato da Fulvia Toscano. Conversazioni con il pubblico che, con felice intuizione, ha intitolato CustoDire la soglia. Incontri che precederanno gli spettacoli di Giardini Naxos e che permetteranno una profonda immersione nel concetto di sacro che sta alla base della nostra ideazione. Sulle tracce della sapienza greca, con Angelo Tonelli e Davide Susanetti, Caro Hilmann con Riccardo Mondo e Luigi Turinese, Il nuovo alfabeto del sacro con Alessandro Dehò e Davide Brullo, e Metafisica dell’ecologia, il ritorno degli antichi Dei con Andrea Scarabelli ed Eduardo Zarelli. Infine un seminario e un workshop a Calatafimi Segesta condotti da Raffaele Schiavo, cui sarà possibile partecipare, come laboratorio esperienziale. Cantante, musicista, compositore, musicoterapeuta, ricercatore, autore e performer teatrale, è esperto di voce antica (dal medioevo al barocco), di Polifonia e Canto degli Armonici, e la modalità di insegnamento svolta nel suo workshop segue per buona parte i principi teorico-pratici del metodo socio-musicale VoxEchology, da lui stesso ideato.

Non mi resta che augurarvi buon viaggio nel sacro, nei suoi luoghi e in compagnia di artisti e studiosi che sono certo vi porteranno in un altrove dell’anima e in una dimensione del divino che da sempre abita la nostra isola. A presto, dunque, a Giardini Naxos e a Segesta.

Claudio Collovà