Programma
agosto
06agosto22:00Le pietre del sognoFrancesco Benozzo 22:00 Tempio – Parco Archeologico di Segesta

Ora
(Sabato) 22:00
Dove
Tempio – Parco Archeologico di Segesta
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Le pietre del sogno
voce, arpa celtica, arpa bardica
Produzione artistica Francesco Benozzo
Le pietre del sogno è il nuovo spettacolo ideato e performato dal poeta e musicista Francesco Benozzo appositamente per il Festival Ierofanie. In esso vengono intrecciate le competenze scientifiche di Benozzo sullo sciamanesimo e sulla mitologia delle pietre in epoca arcaica (è autore di libri sul significato dei megaliti europei – tra i quali Origens do megalitismo europeu, Lisbona, 2016 – e di volumi sulle origini sciamaniche delle culture indo-mediterranee – tra i quali Le origini sciamaniche della cultura europea, Edizioni dell’Orso, 2015) e il suo decennale lavoro sul mondo del canto tradizionale.
In un intreccio di musiche della tradizione euro-mediterranea e atlantica e di composizioni originali, questo spettacolo esplora le connessioni archetipiche tra i paesaggi fisici e le manifestazioni del sacro, e trova nel contesto del parco di Segesta la propria cornice ideale.
Francesco Benozzo, poeta, musicista, filologo, è considerato uno dei più originali interpreti contemporanei dell’arpa celtica ed è stato insignito del titolo di “Bardo Honorário” dalla Assembleia da Tradição Lusitana (Portogallo). Ha all’attivo dodici album e oltre 800 pubblicazioni. Ha suonato in alcuni dei più importanti teatri italiani ed europei e nei maggiori festival internazionali di musica etnica e world. Come filologo e linguista, è il creatore dell’etnofilologia, ed è noto per avere formulato la rivoluzionaria teoria che il linguaggio umano è nato già 3 milioni di anni fa, con gli australopitechi. Come intellettuale anarchico lavora per la diffusione delle idee espresse attraverso quello che chiama Quarto umanesimo, fondato su principi libertari e anti-autoritari. Dal 2015 è stabilmente candidato al Premio Nobel per la Letteratura con candidature rese pubbliche dal PEN International.
07agosto19:30Cantico dei CanticiROBERTO LATINI19:30 Teatro Antico – Parco Archeologico di Segesta

Ora
(Domenica) 19:30
Dove
Teatro Antico – Parco Archeologico di Segesta
Event Details
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Cantico dei Cantici
adattamento, interpretazione e regia Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci e tecnica Max Mugnai
produzione Fortebraccio Teatro, Compagnia Lombardi – Tiezzi
con il sostegno di Armunia-Festival Costa degli Etruschi
Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito.
Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.
Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.
“vi prego, non svegliate il mio amore
che dorme”
[Roberto Latini]
Roberto Latini, attore, autore e regista, si è formato a Roma presso lo Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992.
Vincitore negli anni dei premi Sipario nell’edizione 2011, il Premio UBU 2014 e 2017 come Miglior Attore, il Premio della Critica dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro nel 2015 e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano nel 2021.
13agosto21:00QlimaSIMONA NORATO21:00 Teatro Antico – Parco Archeologico di Segesta

Ora
(Sabato) 21:00
Dove
Teatro Antico – Parco Archeologico di Segesta
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Qlima
di e con Simona Norato
Giuseppe Rizzo sound design
Giulio Scavuzzo drum
Alice Colla light design
Davide Terranova sound engineering
Interamente scritta da Simona Norato ed eseguita con Giuseppe Rizzo (sound design) e Giulio Scavuzzo (drum), Qlima è una performance elettroacustica per sintetizzatori, percussioni e voce.
Oltre che sulla produzione sonora, la natura dei brani è basata sull’elaborazione elettronica in tempo reale dei singoli timbri, processo che rende unica ciascuna messa in scena.
Tema centrale delle liriche è la solennità del nostro passato, la celebrazione dei nostri misteri.
Le timbriche generate dagli oscillatori, i campionamenti dei suoni che rappresentano le nostre trame, le ritmiche ossessive che ricordano i trascorsi più duri, ci riporteranno in quei luoghi sacri che custodiamo nella memoria cellulare dei nostri corpi e che ci hanno reso ciò che siamo.
Oltre a un repertorio già consolidato e a un omaggio a Laurie Anderson, il live 2022 contiene arrangiamenti cesellati nell’arco della pandemia globale che di questo tempo hanno assorbito il rallentamento forzato del quotidiano e la perturbazione emotiva, talmente profonda da storpiare persino la sintassi del titolo. Qlima.
Due poesie di Prevert, ritrovate in un vecchio libro di famiglia dopo la morte del padre e urlate su un mantra armonico ripetitivo, concilieranno l’intenzione dell’autrice di ricordare la guerra.
A sottolineare la glacialità del processo elettronico asservito alla suite canzone sarà il disegno luci di Alice Colla, light designer e visual artist che collocherà il trio di esecutori in un non luogo, laddove i nostri organi conservano il ricordo di ciò che eravamo e non saremo più.
Compositrice e polistrumentista, Simona Norato ha in attivo diverse importanti collaborazioni nell’ambito della scena cantautoriale italiana (Dimartino, Cristina Donà, Iosonouncane, Cesare Basile, Iotatola). Finalista al Premio Tenco nel 2015 per la categoria “Opera prima” con il disco La Fine del Mondo, collabora stabilmente con produzioni teatrali e sonorizzazioni di alto profilo. Nel 2018 pubblica per l’etichetta Ala Bianca il secondo lavoro solista, Orde di brave figlie. Nel 2022, propone in concerto la nuova opera sperimentale Qlima.
20agosto22:00La guardiana delle rovineMIRIAM PALMA22:00 Tempio – Parco Archeologico di Segesta

Ora
(Sabato) 22:00
Dove
Tempio – Parco Archeologico di Segesta
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ideazione e regia di Miriam Palma
Ensemble Suite Siciliana
Miriam Palma voce cantante e recitante,
tamburo, marranzano
Gabriele Giannotta chitarra classica
Miche Ciringione contrabbasso
Antonino Giannotta mandolino
Raffaele Pullara mandolino
Produzione Associazione Culturale Sotto Sopra
Questo lavoro di teatro musicale nasce dalla necessità di salvaguardare pezzi di sacro, momenti rituali di connessione con il divino che abitano in noi e nel creato.
Oggi dove tutto è frammentato, destrutturato, si sente ancora di più l’esigenza di fortificare questo sacro contatto.
Sembra che la scienza si voglia sostituire a Dio, senza riuscirci.
Il mondo mediterraneo ha dato vita fin dall’origine a una feconda letteratura popolata di miti, canti, racconti, pensieri, che celebrano la possibilità di connettersi con la nostra parte più nascosta e con quelle leggi ferree che regolano il creato in tutta la sua complessità: mondo animale, vegetale, visibile e invisibile.
La guardiana delle rovine, anima sensibile e visionaria, nel senso che vede oltre, recupera, raccoglie, custodisce e cura questi pezzi di sacro attingendo dalla letteratura tragica classica, come Antigone e l’Odissea. Anche i canti scelti attingono alla tradizione antica mediterranea e vogliono sottolineare maggiormente la sacralità dell’arte e il potere taumaturgico di essa.
Come un’archeologa, la guardiana delle rovine crea un’opera unica, tesse i pezzi come fili di un tappeto.
L’opera che ne viene fuori come un mosaico, ha carattere evocativo e di connessione con quelli che noi chiamiamo archetipi e modi eterni, perché ci riportano e ci avvicinano a quelle che sono e saranno sempre le domande primarie dell’essere umano e il senso della nostra esistenza.
[Miriam Palma, 2022]
Miriama Palma è una cantante, attrice, ricercatrice e autrice di stanza a Palermo. Nel 1995 fonda il Centro di Vocalità canto teatro “Il Corpo della voce”. Fin da giovanissima si dedica alla ricerca vocale, studiando le diverse tecniche canore praticate nel mondo: canto armonico, emissione di diplo e triplofonie e altre diverse potenzialità che la voce umana è in grado di esprimere. Coltivando l’interesse e la pratica della tradizione canora siciliana-mediorientale e della lirica, ha dato vita a un linguaggio espressivo attento all’improvvisazione, alla scrittura e alla ricerca poetica, narrativa e teatrale.
Con l’ensemble Suite Siciliana si esibisce da 10 anni in Italia ed Europa.

Ora
(Sabato) 10:00 - 12:00
Dove
Ex Convento di San Francesco • Calatafimi Segesta
Event Details
il seminario è condotto da Raffaele Schiavo Partecipazione gratuita fino a esaurimento posti Informazioni: raffschiavo@gmail.com Prenotazioni: prenotazioni@ierofanie.eu
Event Details
il seminario è condotto da
Raffaele Schiavo
Partecipazione gratuita fino a esaurimento posti
Informazioni: raffschiavo@gmail.com
Prenotazioni: prenotazioni@ierofanie.eu
Una mente relazionale guidata da principi musicali aprirebbe a un’idea di società come sistema vitale polifonico, felice e altamente efficiente.
Parole ridondanti che arrivano deboli alle orecchie comuni, alle percezioni di chi manca l’opportunità di studiare musica in maniera giocosa e interdisciplinare con gli altri e con i propri cari. Questa perdita rimarca la vuota presenza delle opportunità che sfuggono per plasmare individui migliori. Rimarca anche una scarsa capacità di reazione-interazione a cui invece la conoscenza delle architetture musicali ben sopperirebbe, se fossero trasferite in schemi di condotta sociale sul corpo ancora vivo e diversamente recalcitrante delle persone. Tutte le perdite resteranno cumuli sopra l’incubo della morte, finché non si introietterà bene l’idea di poter vivere-morire dignitosamente dentro un corpo sociale in ascolto della propria salute.
[Raffaele Schiavo, 2018]
Raffaele Schiavo, cantante, musicista, compositore, musicoterapeuta, ricercatore, autore e performer teatrale, è esperto di voce antica (dal medioevo al barocco), di Polifonia e Canto degli Armonici. I principi, le tecniche musicali e relazionali, gli obiettivi e le finalità del suo metodo socio-musicale VoxEchology: dalla performance alla terapia emergono dalla sua produzione artistica e destano interesse internazionale sul piano umanistico scientifico nella formazione scolastica e professionale.

Ora
agosto 27 (Sabato) - 28 (Domenica)
Dove
Ex Convento di San Francesco • Calatafimi Segesta
Event Details
27 agosto dalle 15 alle 19 28 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 ore 19 performance finale
Event Details
27 agosto dalle 15 alle 19
28 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
ore 19 performance finale
laboratorio esperienziale condotto da Raffaele Schiavo con il metodo VoxEchology
Partecipazione gratuita fino a esaurimento posti
Informazioni raffschiavo@gmail.com
Prenotazioni prenotazioni@ierofanie.eu
Lo studio di repertori musicali risalenti al medioevo porta a interrogarsi su una prassi esecutiva, possibile o immaginata, parimenti scherzosa e appassionata, dentro le mura delle chiese e al di là di ogni loro sacro scalino, verso un mondo corrotto, impietoso e sanguinario, dove la tentazione chiede d’essere ascoltata.
L’espressione musicale canora si erge e si propaga lungo tradizioni monodiche, dove la linearità procede per variazioni e abbellimenti, da un luogo all’altro, da un paese all’altro, da un Credo all’altro. Ed ecco che, al subentrare di quel primo nuovo millennio, diventa necessario sganciarsi da un’idea di melodia da mantenere insieme, per orientarsi verso Echo e verso tutto ciò che ogni altro riflesso sembrerebbe suggerire. Si intuisce l’intelligenza musicale dei loro rimandi, delle loro riflessioni. Si procede diversamente insieme. Si assemblano e si intrecciano pensieri, note e melodie diverse per voci obbligate a differenziarsi, ma tutte canalizzate, tutte proiettate verso un unico progetto polifonico. Da una parte il mantenimento di una, due e più voci a bordone studiate a supporto del canto monodico; dall’altra, il canone e la sua speciale caratteristica: restituire una breve melodia a intriganti successioni di ritardi e di intrecci tra cantori diversi.
Il corpo canta e danza la diversità, avendo già conosciuto gioie e dolori nell’efficace omologazione monodica. La complessità umana sperimenta la voce come prolungamento del corpo. La musica viene a strutturarsi in rapporti di contrasti e intese. Giovani contrappunti e timide armonie procedono a supporto di nuove speculazioni matematico-geometriche. Incalza il pensiero di una Polifonia Musicale che al culmine del Rinascimento attenderà impareggiabili i suoi trionfi e le sue felici metafore sociali. Audaci e complesse trame di cambiamento troveranno gli ostacoli necessari al loro naturale riflesso.
IL WORKSHOP
Questo laboratorio esperienziale è rivolto a tutti coloro che desiderano spendersi con gli altri alla ricerca di una vocalità di gruppo ormai impopolare, seguendo tecniche di canto e di gestione della corporeità sulla scena. Un percorso ovviamente funzionale ai fini della pura aggregazione. Tuttavia, utile a mostrare quale grado di esercizio musicale e teatrale si pone a fondamento di una laica spiritualità d’insieme. Un diverso esercizio del gioco, per invitare a superare il senso del ridicolo e a costruire una festa all’insegna dell’ironia, poiché non è mai troppo tardi per imparare a rendersi disponibili a versioni uguali e contrarie di una stessa verità.
La modalità di insegnamento svolta in questo workshop segue per buona parte i principi teorico-pratici del metodo socio-musicale VoxEchology, ideato dallo stesso conduttore.
Al lavoro di gruppo, condotto nell’arco di un intero weekend, seguirà una performance finale dei partecipanti insieme al conduttore, da realizzarsi in uno spazio diverso da quello laboratoriale e nel tempo conclusivo dell’intera esperienza formativa.
IL PROGRAMMA
Canti gregoriani, laudi e discanti, inni e danze, antiphonae e conductus, improvvisazioni in stile, tratti da importanti repertori di musica medievale sacra e profana, riconducibili a manoscritti dei secoli XII, XIII e XIV, rivisitati attraverso esplorazioni timbriche ed elementi teatrali corpo-voce, tecnica del canto degli armonici (diplofonie) e imitazione, bizzarra ed efficace, di strumenti a fiato e a percussione.
27agosto22:00ManasGIORGIA PANASCI22:00 Tempio – Parco Archeologico di Segesta

Ora
(Sabato) 22:00
Dove
Tempio – Parco Archeologico di Segesta
Event Details
Event Details
Manas
Giorgia Panasci arpe
Giulia Perriera percussioni
e effetti sonori
Produzione: ECU European Culture University
Manas è un progetto sperimentale musicale di Giorgia Panasci.
Il programma di musiche proposte vede il sacro e il barocco ripensato nella forma e nei colori e nell’utilizzo di strumenti a corde, le arpe, e percussioni, che richiamano l’oriente e l’antico.
La chiave sperimentale nelle musiche proposte da Giorgia Panasci, attraverso le sue arpe, a tratti suonata anche con oggetti non rituali, “investe” l’anima dell’ascoltatore come essenza della percezione sonora.
Manas che ha per significato forza soprannaturale impersonale e che approfondisce le sue radici dal termine religioso e filosofico orientale, nel programma proposto dal duo intende provare ad “entrare” nell’anima spirituale. La musica e la sonorizzazione quale collegamento fra l’Uomo Spirituale e il cervello fisico.
Manas ancora è il fuoco vivente che dà alla mente umana l’autocoscienza e l’auto-percezione, è il principio cosciente della Monade umana, dal greco monas a sua volta derivante da monos che significa singolo umano, unico, uno.
[Giorgia Panasci, 2022]
Rassegna Sperimentale di Musica e Danza presso EcuLab Classic di Palermo. È stata Prima Arpa dell’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole; ha collaborato con importanti orchestre e direttori del contesto nazionale e internazionale. Dal 2011 collabora con Mario Modestini per il progetto discografico Federicea, inaugurando un sodalizio artistico che nel 2021 la vede in scena nella sua opera Mattanze – Saga e Cialome con la regia di Francesco Panasci. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti. Dal 2019 è docente di arpa presso l’Accademia Formazione Musicale di Trofarello.